La legge sulla lesa maestà ha spiegato: perché 'insultare' il re thailandese può farti finire in prigione
Sebbene la stampa straniera abbia spesso parlato della monarchia thailandese, qualsiasi discussione sui reali all'interno della stessa Thailandia, se percepita come offensiva, può portare a rigorose punizioni ai sensi della legge sulla lesa maestà della nazione.

Lunedì, il re della Thailandia Maha Vajiralongkorn ha spogliato la sua consorte reale Sineenat Wongvajirapakdi di tutti i titoli per slealtà nei confronti del monarca.
Vajiralongkorn, che è stato incoronato nel maggio di quest'anno, nel 1996 aveva denunciato la sua seconda moglie e i loro quattro figli, e nel 2014 aveva spogliato la sua terza moglie di tutti i titoli. Secondo la BBC, l'attuale sovrano thailandese non gode della popolarità di suo padre e predecessore, il defunto Bhumibol Adulyadej, che ha governato il regno del sud-est asiatico per oltre sette decenni.
Sebbene la stampa straniera abbia spesso parlato della monarchia thailandese, qualsiasi discussione sui reali all'interno della stessa Thailandia, se percepita come offensiva, può portare a rigorose punizioni ai sensi della legge sulla lesa maestà della nazione.
Qual è la legge sulla lesa maestà della Thailandia, il cui uso gli esperti hanno definito 'anacronistico'?
La maggior parte delle monarchie moderne, come la Norvegia, il Giappone e il Regno Unito, hanno eliminato le leggi arcaiche che infliggevano punizioni per gli insulti ai capi di stato, oppure hanno annacquato significativamente tali disposizioni e raramente le fanno rispettare.
Lèse-majesté, un termine francese definito in vari modi come crimine contro il sovrano, offesa alla dignità di un sovrano come capo dello stato e tradimento è stato in gran parte relegato negli annali della storia, ma per esempi lampanti come la Thailandia, dove il suo uso è accusato di soffocare il dissenso e di aver mandato le persone dietro le sbarre per lunghi anni.
Qualsiasi esame pubblico della monarchia in Thailandia rischia di essere etichettato come sedizioso secondo la legge di lesa maestà del paese, una delle più severe al mondo. Ai sensi dell'articolo 112 del codice penale thailandese intitolato 'Insulto o diffamazione della famiglia reale', chiunque diffami, insulti o minacci il re, la regina, l'erede al trono o il reggente, è punito con la reclusione da tre a quindici anni.
La punizione è attratta per ogni singola accusa ai sensi della legge, il che significa che possono essere scontate condanne straordinariamente lunghe su erranti trovati colpevoli di più accuse.
Secondo la BBC, la legge è stata sempre più utilizzata dopo il colpo di stato thailandese del 2014, in cui i militari hanno preso il potere dal governo civile. La monarchia è ampiamente venerata in Thailandia e l'establishment militare di Bangkok insiste sul fatto che la legge sia usata per salvaguardare i reali.
I critici hanno denunciato il provvedimento, sostenendo che un'interpretazione distorta del termine insulto è fatta per sopprimere il dissenso. In base a questa legge, viene monitorato anche l'uso dei social media e la pubblicazione di contenuti considerati sediziosi, nonché la pressione del pulsante Mi piace su Facebook su tali contenuti, ha portato al carcere.
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jack ma cathy zhang