Un pianeta ha colpito Giove ed è stato inghiottito?
Un nuovo studio suggerisce che 4,5 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare era ancora giovane, Giove ricevette un enorme colpo da un pianeta ancora in formazione e lo inghiottì.

Juno, la sonda della NASA in orbita attorno a Giove dal 2016, ha inviato informazioni che stanno dando agli scienziati nuove informazioni sull'evoluzione e la struttura del pianeta. Un nuovo studio suggerisce che 4,5 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare era ancora giovane, Giove ricevette un enorme colpo da un pianeta ancora in formazione e lo inghiottì. Un altro studio esamina i motivi per cui le strisce su Giove non corrono in profondità nella sua superficie.
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Collisione con un proto-pianeta
Le informazioni inviate da Giunone mostrano che il nucleo di Giove non è principalmente ghiaccio e roccia come si pensava in precedenza, ma un nucleo sfocato che include elementi più leggeri come elio e idrogeno. Questo, suggeriscono gli scienziati sulla rivista Nature, potrebbe essere spiegato da una collisione frontale con un pianeta ancora in formazione circa 10 volte la dimensione della Terra.
I ricercatori della Rice University negli Stati Uniti e della Sun Yat-sen University in Cina hanno lavorato sull'idea che un evento colossale abbia agitato il nucleo di Giove, diluendolo. Le simulazioni al computer hanno suggerito che un Giove in crescita avrebbe potuto disturbare le orbite degli embrioni planetari vicini e che c'era almeno il 40% di possibilità che Giove avrebbe ingoiato un embrione planetario entro i suoi primi milioni di anni, ha affermato la Rice University in una nota.
Righe profonde sulla pelle
C'è un motivo per cui le strisce di Giove sono solo superficiali, ha affermato il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) degli Stati Uniti in una nota. Un team ha esaminato la missione Juno che ha rivelato fino a che punto scendono i venti zonali intorno a Giove, a una profondità di circa il 4% del raggio di Giove.
Sono questi venti zonali - che alternano correnti a getto est-ovest - che si vedono nelle fotografie come strisce colorate su Giove. In un articolo su Physical Review Fluids, i ricercatori hanno dimostrato che questi venti zonali possono scendere solo fino a 3.000 km nell'atmosfera.
I campi magnetici possono far sì che i fluidi che conducono elettricità (come l'atmosfera di Giove) si comportino più come il miele che come l'acqua. Più in profondità nel pianeta, dove la pressione è maggiore, l'atmosfera diventa più conduttiva ed è più fortemente influenzata dal campo magnetico planetario. È anche lo stesso posto in cui si fermano le strisce, ha spiegato LLNL.
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