Come Aadhaar è cresciuto da un'idea in una delle più grandi piattaforme di identità del mondo
Ram Sewak Sharma, il primo direttore generale dell'Unique Identification Authority of India (UIDAI) scrive il resoconto di un insider in The Making of Aadhaar: la più grande piattaforma di identità del mondo

La storia di Aadhaar, come narrata in The Making of Aadhaar: World's Largest Identity Platform, suona come la storia di una startup media: un'idea radicale eseguita da persone che la pensano allo stesso modo che si uniscono per risolvere un problema. Se questa particolare startup, concepita nel 2009, sia stata un fallimento o un successo è discutibile.
Per l'autore di questo libro Ram Sewak Sharma, il primo direttore generale dell'Unique Identification Authority of India (UIDAI) — l'ente che ha progettato, implementato e gestisce Aadhaar — la prova del pudding è arrivata dopo maggio 2014, quando l'uso di Aadhaar sotto il governo di Narendra Modi esplose. Questo, dopo che il Bjp, nel suo manifesto, aveva promesso di rivedere il programma Aadhaar con l'intento implicito di chiuderlo del tutto durante la vorticosa campagna elettorale.
Sharma inizia riassumendo le sue esperienze durante vari incarichi burocratici in Jharkhand, che vanno dalla razionalizzazione dei registri del personale e alla digitalizzazione dei reclami pubblici alla gestione della logistica elettorale, il tutto utilizzando mezzi digitali innovativi. Gli insegnamenti di questi episodi si sono rivelati gli elementi costitutivi del progetto Aadhaar.
Sharma racconta come è arrivato a bordo, le sue prime interazioni con l'allora presidente di UIDAI Nandan Nilekani e le basi per il progetto. Ricorda come l'impresa sia andata avanti nonostante le battute d'arresto, sia in termini di tecnologie che voleva implementare sia sotto forma di opposizione politica.

La sezione successiva affronta la principale preoccupazione per Aadhaar: la privacy. Sharma chiarisce le preoccupazioni dei critici, ma è per lo più retorico nella sua risposta. Il capitolo 'Il sacco da boxe della società civile' è un ottimo esempio. Invoca anche Nineteen Eighty-Four (1949) di George Orwell per contrastare la paura che Aadhaar venga utilizzato come strumento di sorveglianza, scrivendo, È una visione del mondo che provoca la riflessione e profondamente inquietante che potremmo invitare su noi stessi. Ma il romanzo di Orwell è rilevante per comprendere Aadhaar quanto la sua altrettanto brillante parabola La fattoria degli animali (1945) è perspicace sulla vita dei maiali.
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Il libro tende a mettersi sulla difensiva in alcuni punti, nonostante il disclaimer dell'autore all'inizio, Questo libro non è scritto per difendere Aadhaar. Non è nemmeno un resoconto autobiografico dei miei giorni all'UIDAI. Tuttavia, riesce a fornire informazioni sulla costruzione di uno degli strumenti più significativi di governance digitale nell'ultimo decennio, da varie prospettive, comprese quelle della tecnologia, del diritto, della società e della governance, che è esattamente ciò che ci si aspetterebbe dal coign vantaggio di cui godeva l'autore.
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